DUE NONNI CON 660 NIPOTINE. Momenti di festa e di speranza per l’inaugurazione della scuola femminile “Abba Pascal†nella missione di Soddo
Alla fine di febbraio di quest’anno, durante la mia permanenza in Etiopia, ho condiviso momenti di festa e di speranza per l’inaugurazione della scuola femminile “Abba Pascal” nella missione di Soddo. Molte sono state le persone che vi hanno partecipato: le 660 alunne con i loro genitori, ma anche autorità civili della regione, la moglie del ministro degli esteri dell’Etiopia, funzionari dell’ambasciata d’Italia, e molti rappresentanti delle associazioni che in vario modo hanno contribuito alla realizzazione del nuovo complesso scolastico. Fra le tante, voglio ricordare la FNP-CISL regionale del FVG e territoriale di Pordenone, che hanno dato un concreto aiuto alla realizzazione dell’opera, dove sono impegnati da vari anni due pensionati della provincia di Pordenone, iscritti alla FNP
L’Abba Pascal Girls’School si trova alle porte di Soddo, capitale dei Wolaita (Etiopia), che ha circa 80/100 mila abitanti e si trova a 400 km a sud/vest di Addis Abeba.
La scuola è dedicata a padre Pascal che negli anni ’30 del secolo scorso aprì la prima scuola nella zona; una scuola senza pretese che tirò avanti per alcuni anni e che fu riaperta nel 1968 da p. Franco Salvi, un frate cappuccino marchigiano. Egli pensò soprattutto alle ragazze, più numerose dei maschi e tenute lontane dall’insegnamento dai genitori, persuasi che per i lavori domestici, per la pastorizia, per assistere i fratelli più piccoli o riempire un orcio d’acqua non occorre saper leggere e scrivere.
P. Franco passò capanna per capanna e riuscì pazientemente a convincere gli anziani dei villaggi sulla necessità dell’istruzione anche per le ragazze, riuscendo a riempire un’aula. A un certo punto esse crebbero tanto che l’aula non le contenne più. I Wolaita sono tre milioni di persone, sparse su un altopiano che oscilla tra i 1600 e i 2000 metri s/m, tra i più prolifichi dell’Etiopia, per cui si impose un ampliamento, che mal gestito, squalificò la scuola e la fece scivolare a un livello molto basso.
Il riscatto iniziò nel 2006 quando due giovani pensionati, Antonio Striuli e Lina Bertacco, appoggiati da Fra Akililu Petros, cappuccino locale, che ha assunto la direzione del complesso scolastico, dopo vari incontri con i genitori, con le autorità distrettuali e con il personale scolastico, decisero di rinnovare l’intera docenza scolastica con professori qualificati, di introdurre le scienze domestiche (igiene personale, campagne contro l’AIDS, corsi di taglio e cucito), di prolungare l’istruzione fino al decimo grado e di servirsi della lingua inglese per l’insegnamento fin dal primo anno della primaria.
Grazie agli aiuti che i due “nonni” hanno ottenuto da enti e associazioni private, da amici sparsi anche in America, (Striuli si è laureato negli Stati Uniti e ha insegnato in scuole e istituti professionali, mentre sua moglie Lina ha fatto esperienze direzionali in ospedali italiani ed esteri) hanno costruito 10 nuove aule per contenere il numero delle scolare al di sotto delle 40 unità; è stato costruito il corpo centrale per la biblioteca (quasi tutta in inglese) e per i laboratori di chimica, fisica, biologia e informatica; è stato scavato un pozzo per l’approvvigionamento idrico.
Nel giro di quattro anni le iscrizioni sono arrivate fino a 660; al numero ha corrisposto la qualità dell’insegnamento, serio, responsabile, dinamico. Non lo dicono gli interessati, ma i risultati degli esami: nel 2006 è stato promosso il 52,17% delle alunne, nel 2007 il 66,67%, nel 2008 il 96,55%, negli ultimi due anni il 100%.
I due “nonni” non si curano molto degli elogi, ma lavorano per “offrire un’istruzione di qualità alle donne , in modo che prendano coscienza delle loro potenzialità e contribuiscano allo sviluppo della propria terra. L’istruzione di qualità promuove il funzionamento delle istituzioni pubbliche, l’artigianato, l’imprenditoria,il turismo, la democrazia, la coscienza civile.”
Autore : Antonio Bertacco. FNP Pordenone.